Parlando dei casinò legali più popolari online, a qualcuno verrebbero in mente senza pensarci troppo i nuovi siti con autorizzazione aams del 2011, tipo 888.it o William Hill Italia. Indubbiamente queste nuove case da gioco che portano il sigillo dell’amministrazione autonoma dei monopoli di stato sono legali al 100%, ma non si può dire lo stesso di altri siti rispettabili senza il marchio? Cosa differenzia un sito Internet AAMS da un qualsiasi altro casinò certificato e altamente controllato?

L’aams ne ha oscurati tantissimi, per anni, e con la liberalizzazione del mercato dei giochi e l’arrivo del cash gaming sono alcuni degli ‘indesiderati’ online hanno comprato la licenza per 350.000 €. Fra i primi i due gran nomi più in alto, ma anche nomi locali, come Mondadori o Poste Mobile. Che succede invece con il resto dei protagonisti dell’industria del gambling remoto? Questi sono ancora oscurati, ad oggi, anche se non sono meno ‘legali’ di quegli che hanno acquistato la concessione dallo stato italiano.

Il controsenso si fa ancora più chiaro se ci fermiamo sulla decisione dell’AAMS di riconoscere l’ECOGRA, l’agenzia britannica no profit di auditing di casinò e i loro software, a cui ha dato la sua approvazione per agire indipendentemente. A questo punto i casino on line certificati dall’organizzazione sono da considerare legali e uguali a quegli autorizzati AAMS, quindi perché intestardirsi nel continuare a bloccarli? Si può dire, senza sbagliare, che è tutta una questione di denaro? Come al solito…

Da entrambe la parti ci sono casinò sicuri e affidabili on line che garantiscono la privacy dei dati personali inseriti nel software e la sicurezza delle transazioni di soldi reali. Entrambe le categorie promuovono il gioco responsabile e lottano contro il gambling minorile, senza differenza. Sono date per scontate in entrambi i casi la casualità dei risultati generati dal software e una percentuale di pagamento (payout) entro certi valori considerati standard. E’ tutto uguale sia da una parte che dall’altra: si vince e si viene pagati.

Per Full Tilt Poker Room, questo estate è arrivato con un numero infinito di imbarazzanti processi. I suoi ex iscritti richiedono che li siano ridati i soldi e che la poker room paghi per quello che è successo in primavera di quest’anno, ad aprile.

In questo modo non vediamo come la sala da poker on line più famosa nel mondo possa riprendersi da una storia così brutta come non se ne vedevano da tantissimo tempo. Sicuramente devono prima rispondere davanti alla giustizia e sono decisamente tenuti a ridare quello che è loro ai giocatori che ci hanno investito denaro, ma anche tempo e fiducia. E se poi vorrebbero rifarsi, è dura, non ci sono dubbi, gli ci vorrebbe tantissimo tempo e qualcuno disposto a fidarsi ancora di loro, dopo il Black Friday.

Questa volta sono due i canadesi che hanno depositato la querela presso il tribunale. A nome di tutti gli ex registrati su FullTilt Poke Room, loro chiedono che li venga pagato il milione e mezzo di dollari americani dovuto, e questo il prima possibile.